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sintesi, processo ai 25

[processo ai 25] quarantaduesima udienza - sintesi

La quarantaduesima udienza del processo ai 25 per devastazione e saccheggio e' la prima udienza dopo il sequestro dei laptop di due consulenti che stavano assistendo al processo farsa contro orlando e milo, il primo dei due condannato mercoledi' 16 marzo (ormai ufficialmente giornata da esentare dal calendario) a 3 anni e 8 mesi per aver cacciato da un treno due nazisti confessi: un sequestro che chiunque anche non si diletti con fette di prosciutto tra zigomi e arcata sopraccigliare non puo' non leggere come una intimidazione pura e semplice, all'interno di un clima sempre piu' teso intorno al tribunale di genova.

L'udienza si apre con una richiesta di rinvio da parte delle difese, sulla base dell'assenza di materiali contenuti nei pc sequestrati dagli stessi pm (che erano l'accusa sia nel processo a orlando e milo che nei 25). Le prime battute della difesa non insinuano altro ceh non una mera questione tecnica.

A questa richiesta la procura risponde giocandosi in aula la sostituzione di Canciani con il procuratore aggiunto Pellegrino (firmatario dell'ordine di sequestro), che prende parola nel processo con tutto il peso della sua autorevolezza come vice capo della procura di genova. Pellegrino sostiene di non capire perche' la difesa si avvalga costantemente di consulenti e non solo in sede peritale, sottolineando sia la sua scarsa conoscenza di come si svolgano le udienze sia la sua volonta' di portare a casa un risultato politico: "cortesia vuole che non ci opponiamo a una richiesta di rinvio, dopodiche' la sua formulazione ci costringe ad opporci".

[processo ai 25] quarantunesima udienza

Martedi' 15 marzo 2005. 41esima udienza del processo a 25 attivisti e attiviste
per devastazione e saccheggio.
Il piatto parrebbe abbastanza ricco con la presenza di due degli ufficiali che
comandavano il battaglione sicilia in piazza alimonda (il reparto di placanica
per intendersi), e di diversi digos e sbirretti di varia natura che dovrebbero
riconoscere alcuni degli imputati.

Molti testi pero' non si presentano, e rimaniamo con un Manzi (digos pavia),
Sparano (uno dei capi plotone del Tuscania) e Mirante (comandante del
xii battaglione Sicilia).

Manzi va via abbastanza rapidamente, riconoscendo l.f. che conosce solo di
vista, ma che associa a un nome grazie alla solerte azione di una pattuglia a
conclusione di un presidio a pavia. I dati dell'identificazione, cosi' come
tutto il resto vengono poi inviati alla procura genovese, con buona pace di
tutt*.

Sparano non ci racconta nulla di nuovo rispetto ai precedenti ufficiali del
tuscania. Unica nota di colore ce la regala la procura che si mette a sclerare

[processo ai 25] trentanovesima udienza

Martedi' 01 marzo 2005

Udienza breve ma molto interessante la numero 39. In aula il capitano Odierna Viti, giovanotto bene con l'aria da ufficiale di carriera dei tempi che furono, che ai tempi del g8 comandava il 4 plotone del contingente del tuscania presente a genova, sotto le dirette dipendenze del colonnello Leso, tristemente noto per le sue manie da legionario e non solo (si veda pillola rossa).
Il giovane Viti si ricorda molto bene i dettagli operativi e gli attacchi subiti dal suo plotone, fin nel minimo dettaglio, addirittura gli orari, ma purtroppo non ricorda nulla di quanto chiestogli dalla difesa, la catena di comando, le forme di comunicazione, e via dicendo. Viene il sospetto di una lieve reticenza.
Non dice nulla di granche' nuovo ne' di particolarmente scottante, e certamente scompare di fronte alla deposizione del seconde teste, molto piu' succosa di informazioni interessanti.

verso le 10.30 entra in aula il maggiore Frassinetto, indicato dai precedenti testi del Tuscania (il reggimento di para' specializzato in azioni di guerra presente a genova come "riserva di emergenza) come il responsabile della sala operativa dei carabinieri.

[processo ai 25] trentottesima udienza

Martedi' 22 febbraio 2005

Udienza lampo numero 38.
Dei tre ufficiali del tuscania che si dovevano presentare come testi solo uno arriva in aula, mentre gli altri due presentano come giustificazione la missione in iraq (i nostri "bravi ragazzi" (TM)).
Il rapporto del para' e' abbastanza preciso, anche sulla catena di comando e sulla presenza della centrale operativa dei cc, salvo quando racconta di diversi ordigni incendiari che sarebbero stati lanciati sul loro reparto all'inizio delle cariche finali in via tolemaide (che nessuno ha mai visto ne' allora ne' successivamente in nessun video o foto): alla fin fine una piccola allucinazione non si nega a nessuno.
Interessante la rivelazione (alquanto poco sorprendente) sull'uso da parte dei carabinieri di video propri non presenti nel fascicolo della procura per scrivere e redarre le relazioni: no camera no problem! :))))

Ascolta l'udienza

[processo ai 25] trentasettesima udienza

Martedì 8 febbraio 2005

Trentasettesima udienza del processo a 25 attiviste e attivisti per devastazione e saccheggio. Tutta l'udienza e' imperniata su due testi abbastanza noti.

Il primo teste e' Maurizio Fiorillo, vice questore aggiunto di Napoli aggregato a Genova durante i giorni del g8. Fiorillo e' il dirigente di 100 uomini di PS che il 20 luglio sono sotto la direzione di Gaggiano e che vengono mandati a bonificare le vie laterali durante la carica dei contingenti che da piazza verdi cercano di respingere i disobbedienti fino al carlini.
Nella sua avanzata Fiorillo e i suoi bonificano insieme al XII battagliione Sicilia e al reparto mobile di Genova le parallele a Tolemaide, fino ad assestarsi a piazza Tommaseo, con a vista i carabinieri del Sicilia di Placanica. Da questa posizione assistono all'aggressione dei cc verso i manifestanti in ritirata di via Tolemaide, e al loro ritiro scomposto dal cul de sac in cui si erano infilati che culminera' con l'omicidio di Carlo Giuliani. Fiorillo e' il dirigente piu' alto in grado insieme a Lauro presente in Alimonda, e nonostante questo non si e' mai vista una sua relazione di servizio ne' una ammissione di aver visto nulla di quello che e' successo in piazza Alimonda.

[processo ai 25] trentaseiesima udienza

Martedì 1 febbraio 2005

Oggi trentaseiesima udienza per il processo a 25 attivisti e attiviste per devastazione e saccheggio.
Dei tre testi di oggi, il commissario capo del reparto mobile di milano andrea sposi, il vice questore vicario all'epoca dei fatti giovanni calesini, e il vice questore aggiunto fiorillo, quest'ultimo non si e' presentato senza addurre nessuna giustificazione, pur essendo di gran lunga il teste piu' interessante (e' lui che appare e persiste sulla scena dell'omicidio di carlo a coprire i cc).
Gli altri due testi in una udienza di poco piu' di due ore non hanno rivelato cose particolarmente interessanti ne' particolarmente rilevanti per il processo. Nel caso di calesini bisogna ammettere una certa valenza storica della sua testimonianza, comprensibile per la sua posizione altolocata come coordinatore dell'ordione pubblico di genova in quei giorni.

Ascolta l'udienza

[processo ai 25] trentacinquesima udienza

Martedì 25 gennaio 2005

Nella trentacinquesima udienza del processo contro 25 attivist* per devastazione e saccheggio, si conclude il controesame del farsesco Angelo Gaggiano, Primo Dirigente del commissariato centrale di Genova che durante il g8 era il responsabile di piazza per Brignole il 20 (dove aspettava il corteo della disobbedienza) e per piazzale kennedy / corso italia il 21 (dove massacrera' la gente sul lungo mare).

Il buon dirigente della ps cerca di districarsi nel fitto controinterrogatorio delle difese che mettono in luce le decine e decine di contraddizioni e menzogne sciorinate al tribunale da uno dei poliziotti piu' "esperti e rispettati" di genova. Da quelle piu' pacchiane come "ma non e' quella la testa del corteo" di fronte alle immagini degli scudi ancora in corso gastaldi, o le continue contraddizioni anche di fronte alle inequivocabil i immagini video su presunte "persone con le imbottiture che facevano un lavoretto intorno a macchine poi incendiate in via canevari", fino ad arrivare all'assurdo che a seconda dlla domanda gaggiano pare sapere esattamente che l'orario e' sbagliato, oppure che lui "non stava mica a guardare l'orologio e poi c'era molto sole quel giorno" (sic!).

[processo ai 25] trentaquattresima udienza

Martedì 18 gennaio 2005

Protagonista di questa udienza, nonche' della scorsa e della prossima, e' il Dr Angelo Gaggiano (in arte ai tempi del g8 Gamma-3), Primo Dirigente del commissariato centrale di Genova.
Durante il g8, e' stato il responsabile dei servizi di ordine pubblico piu' importanti, quello in piazza Verdi in attesa del corteo della disobbedienza il 20 luglio e quello in testa al corteo internazionale del 21 luglio.
Nel primo caso viene beffato da Mondelli e il fido capitano Bruno che caricano i disobbedienti prima ancora che lui li possa intravvedere (immaginate la sua frustrazione! :), mentre nel secondo la passeggiata si trasforma in tragedia quando deve piazzarsi sotto vento in piazza rossetti bersagliato dai propri lacrimogeni e dalla gente giustamente infuriata.
Delle dinamiche del 20 e del 21, fino alla carica di Punta Vagno che e' rimasta impressa nelle news di tutto il mondo per la ferocia dei finanzieri agli ordini di gaggiano, se n'e' parlato la scorsa udienza.

[processo ai 25] trentatreesima udienza

Martedì 11 gennaio 2005

Oggi trentatreesima udienza a Genova. Attesa e interesse per un teste importante: Angelo Gaggiano, funzionario PS e responsabile di piazza il 20 luglio per il corteo delle tute bianche e il 21 in piazzale kennedy.

Gaggiano, ridondandante quanto il suo cognome, si conferma come un po' tutti se lo aspettavano: deciso, perentorio ma allo stesso tempo macchietta di se stesso nel rincorrere le contraddizioni in cui cade, poco sfruttate a pieno - forse - dagli avvocati difensori.

Gaggiano - superbo e arrogante - prende la prima ora e mezza di udienza come una passeggiata, grazie alle domande del pm canepa, ma si ritrova poi in ben altre situazioni quando e' la difesa a porre le questioni...

Specifica per ben quattro volte di non ricordare assolutamente gli orari delle sue comunicazioni, come se bastasse per giustificare amnesie poco credibili per chi come lui ricopriva un ruolo di tale importanza nelle giornate genovesi.

Gaggiano, responsabile di piazza in quelle giornate, riesce a non riconoscere via tolemaide in una ripresa dei vigili ("ci sono stato dalle 8 del mattino", dice a giustificare la stanchezza, con cui ripara alle dimenticanze..), dice che il 20 i manifestanti si stavano armando ma non sa dire chi glielo avrebbe detto, non ha idea di chi avesse i tonfa o i manganelli normali (eppure il reparto mobile di Roma e' con lui il 21...)

[processo ai 25] trentaduesima udienza

Martedì 21 dicembre 2004

Udienza incognita dato che non si e' riusciti a localizzare prima (se non per quello che dicono nelle loro relazioni, che non sempre diciamo corrisponde esattamente alla verita') i testi nei video e nelle foto.
Prima novita' per le difese: l'avvocato Bonamassa viene nominato per una difesa, al posto dell'avvocato Ferrari.

Il primo teste e' di una veridicita' sconcertante, da bravo servitore dello stato (ahahahahah!), anche se definire i pestaggi di punta vagno come "uno sbandamento delle ffoo" o "comportamenti poco ortodossi" pare un eufemismo...
Nonostante il teste molto favorevole, l'avvocato Rossi anziche' picchiare duro sui pestaggi che il teste conferma a punta vagno, sulla gdf che il teste indica come principale responsabile dei pestaggi, insiste piu' e piu' volte sulla presenza di facinorosi mischiati ai manifestanti pacifici. Anziche' glissare Dario Rossi lo fa ripetere piu' volte al teste, che se fosse stato per noi sarebbe stato fatto passare di fronte ai video di punta vagno piu' e piu' volte senza indugiare su altri dettagli che sicuramente non favoriscono la difesa.

[processo ai 25] trentunesima udienza

Martedì 14 dicembre 2004

Oggi in aula quasi esclusivamente DIGOS di Venezia, Padova e Milano. I tre testi appartengono infatti a questi tre uffici, mentre un quarto, Raffaele Mascia, si e' giustificato e si presentera' il prossimo martedi'.

L'udienza lampo si e' conclusa rapidamente (meno di un'ora) e in maniera abbastanza indolore: sia il dirigente di Padova Lucio Pifferi che il dirigente di Milano Vincenzo D'Agnano si sono comportati bene, raccontando fatti gia' molto noti e non riconoscendo nessuno ne' alcun fatto particolarmente difficile da gestire processualmente per le difese. Bravi, ci piacete.... com'era all'americana "to serve and forget" ? :)))

Invece il dirgente di Venezia Ciarrambino che in alcuni video della Procura (che non abbiamo mostrato) si vede coinvolto in svariati pestaggi gratuiti, racconta cose poco simpatiche, pur facendo lo gnorri in pieno stile Digos: per esempio racconta di un fantomatico gruppo di bb tra il corteo dei disobbedienti e brignole, proprio proprio quello che l'accusa cercava per giustificare Mondelli e Bruno; dato che i video avevano smentito i protagonisti della carica, un bel teste compiacente e' quanto di megliio si possa incontrare.

[processo ai 25] trentesima udienza

Martedì 7 dicembre 2004

Trentesima udienza, breve e senza gloria ne' infamia.
Sarlo, Tosti e Strano sono emblemi dello "io non so nulla o mi ricordo male": in alcuni casi (strano e sarlo) perche' presenti a fatti privi di alcuna rilevanza nel processo; in altri (strano) perche' pur essendo presente non si ricordano nulla oppure si ricorda cose ampiamente "controllabili". Questo alla difesa ovviamente fa molto comodo perche' smonta il teorema della devastazione dell'accusa. Sarlo risulta anche molto utile perche' nel suo delineare come funzionino le decisioni rispetto ai cortei autorizzati ha fatto pari pari il nome di Andreassi come direttore di orchestra insieme al questore. Non e' una novita', ma per il processo e' una conferma importante.

Ascolta l'udienza: prima parte - seconda parte

[processo ai 25] ventinovesima udienza

Martedì 23 novembre 2004

Ventinovesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio va in scena il controesame del capitano antonio burno, carabiniere di massa carrara a capo del iii battaglione lombardia, e piu' precisamente della compagnia CCIR alfa del battaglione, diciamo quei 190 carabinieri che il 20 luglio verso le 15:00 caricano il corteo delle tute bianche che sta arrivando in via tolemaide (ovviamente dopo aver fatto sfaceli per tutta la mattina tra via pisacane, corso torino, corso buenos aires e via dicendo).

Per ricordare a tutti il contesto: i 190 cc partono su una ventina di blindati capitanati dal dirigente della ps Mondelli e dal capitano Antonio Bruno dalla questura alla volta di marassi (le comunicazioni radio dicono piazza giusti, ma alla fine e' un po' la stessa cosa, no ?). Anziche' andare dritti dritti lungo via brigate partigiane, la guida di mondelli porta tutto il contingente e infilarsi in via invrea e guarda caso a sbucare in corso torino proprio mentre sta arrivando il corteo delle tute bianche (cosiddetto). Visto che i militari sono oggetto di un fittissimo lancio (nei video si riescono a contare forse due oggetti, ma anche qui, la definizione dei video ecc ecc. Si sa che si nega anche l'evidenza) di oggetti e quindi rispondono con una carica.... ooops un avanzamento, prima su lfronte di levante, menando per bene i giornalisti che stavano in posizione avanzata rispetto alla testa del corteo (rivediamo con gaudio le scene del vecchietto pestato che dice disperatamente "sono un giornalista", o del cameraman che lo riprende che fa la stessa fine gridando "so de 'a rai !"), poi ricompattandosi e procedendo verso ponente, caricando gli scudi, le persone, con le famose scene del cortiletto della metalfer, dell'ambulanza dei disobbedienti distrutta dalle forze dell'ordine e via dicendo. Arrivato all'altezza di via Caffa si ferma e torna indietro doop che un signore in abiti distinti gli dice che volevano parlamentare.

[processo ai 25] ventottesima udienza

Martedì 16 novembre

Bene bene. Finalmente dobbiamo dire un controesame preparato con i controcaz...controfiocchi volevamo dire (non si offendano le nostre sorelle e compagne ma sono le 5 e non ce la facciamo piu' :)))).

A parte Fabrizio Di Giacomo che passera' al novero come antipasto piu' insipido della storia di tutti i tribunali, sulla scia degli ultimi due testi dell'udienza scorsa, ci fornisce solo il simpatico siparietto di smentire sistematicamente tutte le tesi accusatorie che la canepa gli serve con un atteggiamento che definire dimesso e' un complimento all'uomo ombra.

Dicevamo, a parte questo individuo insulso, entrano sulla scena i big, i professionisti (del crimine, seeee, magari!!!). Mario Mondelli e Antonio Bruno, rispettivamente funzionario di Cuneo aggregato a Genova e capitano dei cc di Carrara a comando della Compagnia CCIT Alfa del III Battaglione Lombardia, entrambi apici di comando della carica in via Tolemaide, almeno fino all'incendio del blindato o giu' di li'.

[processo ai 25] ventisettesima udienza

Martedì 9 novembre 2004

Oggi, martedi' 9 novembre 2004, ventisettesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio, per i fatti avvenuti il 20 e 21 luglio 2001 a genova in occasione delle proteste contro il g8.

L'udienza di oggi si presentava come un udienza abbastanza delicata, data la presenza dei primi alti dirigenti direttamente coinvolti negli scontri, dopo una sequela di testimoni di basso rango o comunque poco implicati direttamente nella gestione dell'ordine pubblico.
Purtroppo 2 di questi testi, Mario Mondelli, Primo Dirigente della Polizia di Stato, e il Capitano Antonio Bruno del III Battaglione Lombardia, Compagnia CCIR Alfa, sono stati rinviati a martedi' prossimo, ed essendo tra i protagonisti della prima carica contro il corteo dei disobbedienti in via Tolemaide (oltre che delle cariche in via Pisacane e in Piazza Tommaseo alla mattina) la loro presenza era molto attesa nell'aula del Tribunale.

Il primo teste un po' a sorpresa visto che non era stato citato ed era saltato la settimana scorsa, e nessuno si aspettava che arrivasse oggi in aula, e' un agente della DIGOS di Catania che nel 2000 ha arrestato uno degli imputati, FP, e che lo ha riconosciuto nelle foto inviate dai pm in giro per l'Italia. In aula delle foto mostrate dal dvd personale di FP preparato dalla procura, il teste riconosce FP solo in 3 foto su 5 e tra l'altro in quelle in cui e' meno chiaro il suo viso, il che non rende la vita dei pm molto piu' semplice.

[processo ai 25] ventiseiesima udienza

Martedì 2 novembre 2004

Martedi 2 novembre 2004 ventiseiesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio. Continuano i testi dell'accusa, che dopo decine e decine di testi che nessuno ha capito perche' sono stati chiamati al banco finalmente iniziano ad avere un senso (ovviamnete un senso che non ci piace, ma almeno un senso :)

C'e' da dire che oggi presidente e giudici a latere avevano evidentemente dormito male, come d'altronde la procura, ma pare che il lunedi' notte non sia un buon momento per i loro sonni da qualche mese a questa parte. Fatto sta che oggi il tribunale ha piu' volete risposto in maniera secca alla difesa, a volte ci pare ingiustificatamente (come nel caso di Herrol Benedetti). Solo sul finire dell'udienza, forse in previsione di un piatto di pasta in tempo ragionevole (l'udienza e' finita alle 13.00 circa) il tribunale si e' mostrato piu' dialogante.

Prima parte dell'udienza dedicata alle posizione di CA e AV, accusati di aver rubato 2 vespe, di aver scorrazzato per tutta la citta' fino a cercare di assalire la caserma di via saluzzo, dove vengono fermati e dove avrebbero aggredito i poliziotti che li arrestavano con calci, pugni e bottiglie di benzina (spente, utili no ?)

[processo ai 25] venticinquesima udienza

Martedì 26 ottobre 2004

Venticinquesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio.
Finalmente oggi (dal punto di vista dei pm) si doveva giungere ai primi riconoscimenti e iniziare a mettere i tasselli piu' concreti sulle responsabilita' individuali (dopo il settantesimo teste era forse anche ora che si decidessero a presentare uno straccio di prova), in particolare con gli ultimi tre teste della giornata.

Di nove testi, Muscau non si e' presentato, e 5 riguardavano cose sulle quali non vi sono imputazioni, da via Orsini e il supposto assalto alla caserma di San Martino, a corso Marconi e all'irruzione in piazzale kennedy della ruspa cingolata del tuscania. Anzi forse i testi portano acqua al mulino della difesa, dato che raccontano di come i negozi in corso marconi fossero gia' stati danneggiati il 20 nel pomeriggio (e quindi non si capisce come possano imputarli il sabato 21 durante gli scontri nei pressi di piazza rossetti ad alcuni degli imputati).

[processo ai 25] ventiquattresima udienza

Martedì 19 ottobre 2004

Dopo una prima parte dedicata al chiarimento di alcune questioni tecniche relative all’utilizzo delle apparecchiature in aula, l’udienza è continuata con la deposizione del teste capitano dei cc Bianchi Nicola che al tempo dei fatti era responsabile del contingente beta (200 uomini) del battaglione Lazio; il 20 luglio impiegato nel lungomare Canepa. Intorno alle ore 17 circa, cento uomini al suo comando si dirigono in corso Torino per dare supporto al contingente alfa sempre dei cc, alle 22 tornano a piazzale Kennedy.

Altro teste agente scelto Polizia di Stato Eportentosi Renato, il giorno 20 era in servizio alla digos e guidava una moto con a bordo un uomo della scientifica che riprendeva con la telecamera, aveva una pettorina con scritto “press”; si sono diretti in via Canevari per riprendere l’avanzamento dei black block verso le ore 13.30, poco dopo uno degli operatori è stato aggredito e per liberarlo uno dei colleghi ha esploso 3 colpi di arma da fuoco in aria.

[processo ai 25] ventitreesima udienza

Martedì 12 ottobre 2004

In questa udienza dovevano presentarsi ben 6 testi, ma solo due non hanno presentato alcua giustificazione per essere rinviati.

Il primo teste, l'agente Niccacci, guidava l'auto del funzionario Caprio della Questura di Napoli sabato 21 su corso Marconi. La sua macchina e' la famosa Fiat Brava che e' stata abbandonata su corso marconi, avendo avuto problemi di accensione al momento di ritirarsi di tutto il dispositivo di PS (cosi' dice il teste), e che e' finita rovesciata e incendiata, mentre le ffoo lanciavano lacrimogeni a tutto spiano sul corteo internazionale.

Il secondo teste, il vice questore aggiunto Serafina Corbascio, della questura di Padova, era in servizio presso Piazza Portello con il dirigente Fulvio Azzolini (che e' stato sentito alla scorsa udienza): in questa piazza in mattinata si svolge un sit-in della Rete contro-g8 mentre nel tardo pomeriggio un gruppo di manifestanti travisati cerca di arrivare alla zona rossa e viene allontanato dal lancio di lacrimogeni del dispositivo di polizia, che poco dopo l'intervento si sfoga, pestando alcuni ragazzi inermi e arrestandone due.

[processo ai 25] ventiduesima udienza

Martedi 5 ottobre 2004

Nella udienza di oggi l'accusa doveva presentare 5 teste, di cui uno relativo all'episodio dell'assalto di marassi (l'allora tenente Colizzi comandante di uno dei due plotoni presenti davanti a Marassi e diretto sottoposto del ps Salvo (per la cui deposizione dovete cercare a inizio giugno)) e 4 relativamente agli episodi intorno a piazza corvetto (via palestro, via assarotti, piazza marsala dove dopo il passaggio pomeridiano dei pink e della rete lilliput, si sostiene un secondo passaggio da parte di alcuni gruppi di manifestanti piu' "aggressivi") e piazza portello (idem come sopra ma mettete i buonissimi rete-controg8 al posto della rete lilliput :)
Una di questi ultimi 4 teste, il VQA Corbascio protagonista di via Caffaro e piazza Portello e' stata impossibilitata a venire e rimandata alla prossima udienza.

Per quanto riguarda gli altri 3, hanno raccontato piu' o meno tutti la stessa solfa.
Il maggiore Gabriele Vox ha tergiversato principalmente sugli eventi di via Cesarea, via XX settembre e piazza Dante, dipingendo attac, socialist workers party e rifondazione (che erano i soggetti piu' grossi presenti in quelle piazze) come dei guerrieri capaci di incutere terrore a 300 e passa uomini di cui dispone. Onestamente la sua deposizione e' una delle piu' confusionarie, anche quando arriva a parlare di via Palestro dove la sua deposizione andra' in palese contrasto con quella, piu' compunta, del Primo Dirigente Delavigne, arrivando a dire che i "black block" che arrivano in piazza marsala arriverebbero a contatto con le reti di protezione (cosa che nessuno ha mai raccontato e che nessun video o testimonianza diretta o indiretta ha mai menzionato, e che considerata la confusione del Maggiore, rende molto piu' verosimile un abbaglio o la sovrapposizione di eventi diversi nei suoi ricordi)

[processo ai 25] ventunesima udienza

Mercoledì 29 settembre 2004

Oggi ventunesima udienza del processo ai 25 per devastazione e saccheggio. si ascolta il teste/velina Giacomo Amadori, giornalista di Panorama che ha seguito cammuffato da una bandiera dei COBAS al collo tutto il percorso dei manifestanti da Piazza Paolo da Novi, fino a via Caffaro, passando per piazza
Tommaseo, piazza Giusti (il di per di), via Canevari, Marassi, piazza Manin.
Poi e' ritornato per vedere l'omicidio di Carlo e le ultime fasi del corteo dei disobbedienti. Non contento e' riuscito a infilarsi anche dove succedevano gli scontri il 21. Pensiamo che la trascrizione integrale valga di piu' di qualsiasi sintesi.

Leggi la trascrizione dell'udienza

Ascolta l'udienza: prima parte - seconda parte

[processo ai 25] ventesima udienza

Martedì 28 settembre 2004

Nella ventesima udienza ai 25 per devastazione e saccheggio si sarebbero dovuti mostrare alcuni spezzoni video al teste Preve, per concludere il suo esame testimoniale. Dopodiche' sarebbe dovuto entrare in scena il teste Giacomo Amadori, giornalista di panorama.

I pm dopo l'ultima ordinanza del tribunale sull'uso dei video hanno ritenuto superfluo mostrare gli spezzoni al teste che ha quindi concluso il suo esame, mentre Amadori ha mandato un fax dandosi indisponibile e chiedendo di poter essere sentito il giorno successivo.

La procura ha chiesto di acquisire gli spezzoni video che intendeva mostrare e Preve lo stesso, come elementi di ricostruzione di un contesto a cui il teste ha assistito. Il tribunale ha dato ragione alle opposizioni della difesa, specificando ulteriormente in una ordinanza che accettera' solo video motivati specificatamente al riconoscimento di luoghi, persone o reati, senza fini esplorativi di qualsiasi tipo.

Ascolta l'udi

[processo ai 25] diciannovesima udienza

Mercoledì 22 settembre

Nell'udienza di oggi si riprendevano le fila degli interrogatori a Pasquale Zazzaro (dirigente della Centrale Operativa ai tempi del g8) e a Marco Preve (giornalista di La Repubblica che ha seguito il percorso di una parte dei manifestanti che partono da piazza Paolo da Novi venerdi' 20 luglio).

Zazzaro porta in aula gli ordini di servizio del 20 e del 21, nonche' la lista delle persone presenti nella Sala Operativa nei due giorni, che vengono acquisiti come prove dal Tribunale. Inoltre porta la registrazione di tutte le comunicazioni da giovedi' 19 sera fino al 22 mattino. Nonostante la procura chieda di acquisire questi materiali in blocco il Tribunale delibera che gli audio siano messi a disposizione delle parti e solo le porzioni che le parti indicheranno verrannno trascritte e acquisite come prove documentali.
Nelle ulteriori domande postegli, Zazzaro continua a fare lo gnorri, lasciando un po' stupiti del fatto che il soggetto responsabile delle comunicazioni di coordinamento tra plotoni non si ricordi dove si svolgevano i cortei, quali fossero autorizzate e quali no, e via dicendo.

[processo ai 25] diciottesima udienza

Martedì 21 settembre 2004

Con l'udienza di oggi si inizia l'esame (e relativo controesame) dei teste dell'accusa.
Tra l'udienza di oggi e quella di domani erano previsti 4 teste: Pasquale Zazzaro , ai tempi dirigente dell'Ufficio Prevenzione Generale e Speciale di Genova e responsabile della Centrale Operativa della Questura di Genova; Marco Preve, giornalista di La Repubblica che la mattina del 20 ha seguito il percorso di alcuni manifestanti da Piazza Paolo da Novi; Costantino Muscau giornalista del Corriere che avrebbe seguito anche lui il percorso di una parte di manifestanti da piazza Paolo da Novi; Giacomo Amadori, giornalista di Panorama, con lo stesso tipo di percorso.

Oggi, 21 settembre, erano previsti l'esame di Zazzaro e di Preve.
Pasquale Zazzaro ha dimostrato di ricordarsi molto bene l'organizzazione dlla sala operativa, ma molto poco di un qualsiasi contenuto delle comunicazioni radio delle forze dell'ordine, nonche' delle catene di domando. La vaghezza delle risposte sembra denotare una sostanziale scarsita' di memoria,volontaria omeno che sia.

[processo ai 25] diciassettesima udienza

Martedì 17 settembre 2004

In sostanza l'udienza ha visto in gran parte la lettura di testi gia' preparati e un intervento molto breve dell'avvocato Tambuscio.

Dopo l'appello del Presidente gli avvocati della difesa D'Agostino e Alborghetti hanno presentato una ulteriore memoria della difesa, in aggiunta a quelle depositate entro i termini fissati dal tribunale (13 settembre).
In risposta a tutte le memorie il pubblico ministero Canciani ha presentato una serie di note per iscritto che ha letto in aula, rigettando ancora una volta le obiezioni della difesa.
Dopo un breve intervento della difesa ad opera dell'avvocato Tambuscio, il collegio si e' ritirato in camera di consiglio fino alle 13:00 circa.

L'ordinanza del Tribunale mette fine a tutta la diatriba sui video, e puo' essere riassunto dalle ultime dieci righe di disposizioni:

" P.Q.M.
A scioglimento delle riserve precedenti.
Ammette, ai sensi e nei limiti di parte motiva, la produzione da parte del P.M. dei tre DVD

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