processo ai 25
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa ; R = teste]
P: [fa l'appello]
[ entra il perito per la COT dei CC ]
P: provveda il perito a copiare su appositi dischetti previa decodificazione, le
comunicazioni della COT dalla ora 00.00 alle ore 24.00 del 20 luglio 2001.
A: (canepa) [ indica il proprio consulente tecnico ]
D: (taddei) comprende la decodificazione del 112 ?
P: dipende cosa ha detto il teste l'altra volta.
D: (tambuscio) [indica i consulenti tecnici]
D: (taddei) [indica un altro consulente tecnico]
P: [ ripete il quesito ]
A: zappia e raffone. placanica si e' giustificato
[ entra Raffone Dario ]
R: [fa il giuramento]
P: il suo nome
R: Dario Raffone
A: lei nel 2001 faceva il cc?
R: si
A: da quanto tempo ?
R: mi sono arruolato il 16 marzo 2001
A: dove prestava servizio?
R: XII battaglione sicilia
A: e' stato impiegato in qualche modo durante i servizi predisposti per le
manifestazoini contro il g8 del 2001 a genova?
Incidenti al G8, un poliziotto: «Non farei più quell'intervento»
Nella prossima udienza in aula il sasso trovato vicino a Giuliani
Genova - La "crisi" di panico di un drappello di carabinieri in piazza Alimonda e la riflessione di un funzionario di polizia - «Non so se riordinerei quella carica» - sulla dinamica dello scontro che portò alla morte di Giuliani. Il "giallo" del sasso trovato accanto a Carlo Giuliani, sasso, per la famiglia Giuliani, usato per un tentativo di depistamento delle indagini. Il sasso, messo nell'elenco delle prove, verrà portato in aula alla prossima udienza. E' questa la pesante sintesi dell'udienza di ieri al processo per gli incidenti del G8 del 2001.
Di panico e di una riflessione inaspettata è stato testimone e autore il funzionario di polizia (Adriano Lauro), che ordinò di intervenire in piazza Alimonda: «Non si sa mai se la decisione presa è quella giusta, se servisse a fare tornare in vita Giuliani, quella scelta non la rifarei». Lauro quel giorno si trovava in piazza Alimonda a capo di un drappello di carabinieri, quelli presi dal panico con il defender di Mario Placanica, che poi sparò, uccidendo Giuliani, alla vista dei manifestanti che lanciavano pietre. Di Lauro, dopo aver ricostruito la dinamica degli scontri avvenuti in piazza Alimonda, in una foto ha riconosciuto il sasso con cui in un primo tempo aveva pensato che fosse stato ucciso Giuliani.
[Comunicato stampa]
Genova, 26 aprile 2005: La difesa ottiene di poter
mostrare ad Adriano Lauro - in una prossima udienza - il sasso trovato
accanto al corpo di Carlo Giuliani.
Quarantaseiesima udienza del processo per devastazione e saccheggio
durante il G8 di Genova.
La quarantaseiesima udienza del processo a carico di 25 manifestanti
prevedeva gli esami del vice-questore aggiunto Adriano Lauro, di Filippo
Cavataio (autista del land rover di Placanica) e del colonnello Giovanni
Truglio (comandante delle compagnie CCIR durante il g8 di Genova). Assenti
giustificati Truglio e Cavataio, le luci della ribalta sono tutte per
Lauro.
Ricapitolando: Adriano Lauro - funzionario di PS responsabile dei 100
carabinieri del battaglione Sicilia, comandati dal capitano Claudio
Cappello e protagonisti dei fatti di Piazza Alimonda - afferma che "da
circa 70 metri di distanza", riesce a vedere il corpo di Carlo Giuliani
per terra, a ritenere che fosse morto, a pensare che la causa della morte
SINTESI XLVI UDIENZA - PROCESSO AI 25
Martedi' 26 aprile, un giorno dopo il sessantesimo anniversario della
liberazione (non c'entra una mazza ma a noi piacciono le festivita' antifasciste
:), in aula per la quarantaseiesima udienza l'unico teste presente e' Adriano
Lauro. Filippo Cavataio (autista del land rover di placanica) e il colonnello
Truglio (comandante delle compagnie CCIR durante il g8 di genova e grand-vizir
degli esaltati) si giustificano per indisposizione e per "essere all'estero"
(tutti a nassirya!!!).
Adriano Lauro a genova era il funzionario che comandava i 100 cc del battaglione
Sicilia comandati dal capitano Cappello protagonisti dei fatti di piazza
Alimonda. E in piazza Alimonda quel poliziotto con il ciuffo sempre al telefono,
con il foulard bordeaux sempre un po' fuori posto, e' proprio lui, Lauro.
La sua ricostruzione della giornata e' accurata e comprovata sia dalle
registrazioni radio (che stavolta vengono abbondantemente usate dai pm) che dai
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa ; R = teste]
P: [fa l'appello]
A: Cavataio si e' giustificato. Truglio e' in iraq. Abbiamo solo Lauro.
[ entra Adriano Lauro ]
R: [fa il giuramento]
P: il suo nome
R: Adriano Lauro
[...]
R: il servizio iniziava alle ore 6...
A: aveva una sigla per le comunicazioni radio ?
R: credo gamma 103. il servizio iniziava alle 6. mi sono trovato sotto la
questura per aspettare 200 cc
A: chi erano gli altri funzionari ?
R: il primo dirigente Mondelli, il vice questore mancini e sambrotta di roma.
dovevamo essere tutti e tre al servizio delprimo dirigente con un servizio di
riserva. Senonche' nel corso della mattinata ci e' arrivata comunicazoine che i
servizi erano stati modificati
A: perche' ?
R: non ci fu detto. nel corso della notte e' stata cambiata. alle 12.00 dovevo
essere davanti alla fiera con 100 cc. Verso le 12.30 - 13.00 sono arrivati i cc
che aspettavo
A: 100 cc comandati da chi ?
Genova, 19 aprile 2005
Quarantacinquesima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova.
Udienza sulla carta interessante, che fila via liscia in un gioco di posizioni
che si conclude con l'ottenimento - da parte della difesa - delle
registrazioni audio della centrale operativa dei Carabinieri del 20 luglio
2001, fino ad oggi non ancora analizzate.
Primo teste e' Paolo Nardelli- congedatosi il 10 agosto 2001 dall'Arma -
all'epoca dei fatti capitano del 1°e il 2° plotone della Compagnia CCIR
Charlie dei Carabinieri, il contingente di circa un centinaio di uomini a
disposizione del responsabile del corteo delle tute bianche Angelo Gaggiano,
dislocato il 20 luglio 2001 in piazza Verdi e protagonista di varie cariche
in via Tolemaide.
La ricostruzione di Nardelli incappa in ambiguita' in relazione ai tempi: come
nella propria relazione di servizio Nardelli indica le 14.45 come orario di
partenza della propria azione in Tolemaide; in realta' dai video proposti
SINTESI XLV UDIENZA - PROCESSO AI 25
La quarantacinquesima udienza del processo ai 25 non si presenta facilissima.
Due testi per i riconoscimenti (a segno con spietata efficienza sbirresca): il digos di La Spezia Andrea Poli e quello di Genova che ha prelevato dal pronto soccorso un imputato, Maurizio Apicella.
A parte questi, e' presente finalmente Paolo Nardelli, comandante dei carabinieri che al seguito di Angelo Gaggiano e del Reparto Mobile di Bari, guidano la seconda carica fino a corso gastaldi. Nardelli si e' congedato, ma ha imparato bene il suo mestiere, e salvo delle imprecisioni di orario abnormi, cerca quanto puo' di rionsaldare la ricostruzione delle forze dell'ordine delle vicende di tolemaide. Non esagera, e' preciso e tranquillo. Va in pappa solo quando la difesa dimostra che aveva sottostimato gli orari di un ora e rotti, ma nonostante la prova schiacciante difende a spada tratta le sue valutazioni. Grazie a questa sua rigidita', acquisiamo elementi per scalfirne l'attendibilita'.
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa ; R = teste]
P: [fa l'appello]
[ entra Nardelli Paolo ]
R: [fa il giuramento]
P: il suo nome
R: Nardelli Paolo
A: (canciani)
R: ero presente, ed ero il comandante della compagnia Charlie
A: quanti uomini aveva a disposizione e come erano organizzati ?
R: erano circa 150 persone e organizzato su tre plotoni.
A: ogni plotone di 50 persone
R: si sommariamente.
A: lei aveva il comando di tutti questi plotoni ?
R: i plotoni avevano comandanti di plotone come sottotenente. Poi c'era il
comandante di compagnia Imperato, poi c'era un capitano che comandava
funzionalmente
A: lei ricorda i nomi dei comandanti ?
R: sottoten. tosti, scarrafoni e un terzo
A: [...]
R: si diciamo che la mattina del 20 siamo stati impegnati inizialmente su piazza
di negro.
Il plotone del ten tosti era rimasto di riserva.
[...]
[ parlano di Di Negro ]
A: lei era a conoscenza delle manifestazioni che dovevano svolgersinei luoghi
Genova, 12 aprile 2005
Quarantaquattresima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova.
Il primo teste della quarantaquattresima udienza e' Antonio Montuori,
ispettore Digos di Roma dal 1999, citato nella scorsa udienza da Catarci-
altro funzionario Digos - a proposito di un riconoscimento di un imputato del
processo.
Montuori - rispetto a Catarci - conosceva gia' l'imputato, e ha provveduto a
suo modo al riconoscimento, salvo non effettuare nessuna relazione di
servizio.
Durante il suo esame si torna a discutere circa il meccanismo di creazione dei
fascicoli della Digos: Montuori sostiene che nei fascicoli finisce chiunque
abbia "precedenti di polizia", senza riuscire a fare comprendere a noi - e di
conseguenza ai nostri sei lettori, - cosa siano questi precedenti
polizieschi.
L'avvocato Tartarini, al termine del controesame, solleva questioni legate
alla privacy e all'inserimento di nominativi e utilizzo di questi fascicoli:
Nella quarantaquattresima udienza del processo a 25 attivisti e attiviste per devastazione e saccheggio, la giornata si presenta malissimo. L'udienza e' spostata d'aula e ci vuole un'ora in piu' per cominciare.
Canciani con il solito aplomb, mentre la Canepa emula il black bloc in vestiario e calze sagomate. Imperdibile.
I due digos presenti vengono a concludere l'identificazione di T. (un imputato romano) e a effettuare quella di D.A. (un imputato di rovigo).
Montuori, conosciuto agente della DIGOS non si comporta tanto bene cercando di inguaiare l'imputato romano ma fortuntamente non riuscendo a fare molto di piu' che confermare la presenza dell'imputato a Genova e le circostanze del riconoscimento riferite da Catarci la scorsa udienza. Solita parodia del riconoscimento con i pm che mostrano una foto con solo l'imputato e chiedono "chi e' questo?". La prossima volta anche la difesa speriamo mostri una foto della Canepa chiedendo "chi e' questa ?".
Ferro, DIGOS di Rovigo, riconosce D.A. in situazoini totalmente innocuo e lo rappresenta evidentemente come un giovane attivista qualsiasi... Bravo.
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P=tribunale; A=accusa; D=difesa; R=teste]
P: [fa l'appello]
[ entra Montuori Antonio ]
R: [fa il giuramento]
P: dica il suo nome
R: Montuori Antonio
P: dov'e' in servizio ?
R: presso la DIGOS di Roma
A: (canepa) e' un 195.
A: lei e' ispettore alla DIGOS di Roma ?
R: si
A: da quanto tempo ?
R: dal 1999
A: e' stato chiamato in quanto citato dall'agente Catarci Andrea in relazione al
riconoscimento di un imputato. L'agente Catarci ha riferito in merito a una sua
relazione di servizio. Ci ha riferito in merito a una frase. Vorremmo sapere se
lei ha sentito questa frase e ha riconosciuto il soggetto.
R: era un servizio di ricognizione per riconoscere persone gia' conosciute in
partenza per una manifestazione a napoli, mi pare
A: il 27 settembre 2001.
R: si
A: e chi eravate e come si e' svolta ?
R: eravamo in due in piazza san giovanni
R: la mia funzione era quella di riconscere eventuali conosciuti in partenza per
Napoli
A: come eravate posizionati ?
Il pm Anna Canepa chiede di poter ascoltare Truglio, Zappia, Placanica,Cavataio e altri (tutti presenti all'omicidio di Carlo Giuliani), "per fare luce su Piazza Alimonda".
Genova, 5 aprile 2005.
Quarantatreesima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova.
Dopo il sequestro dei portatili di due consulenti tecnici della difesa -
effettuato il 16 marzo 2005, ad oggi i due portatili non sono ancora stati
restituiti - e il rinvio della scorsa udienza,
nella mattinata di oggi l'aula bunker del tribunale genovese ha registrato
un'udienza breve, ma non priva di spunti interessanti e decisamente
rilevanti per il prosieguo del processo.
Si sono registrati infatti appunti importanti circa metodi, modi e
particolarita' del sistema di riconoscimento e identificazione degli
imputati in un procedimento penale, durante il quale si scopre che la
Digos identifica e inserisce nei propri archivi anche i partecipanti alle
"assemblee non autorizzate".
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P=tribunale; A=accusa; D=difesa; R=teste]
P: [fa l'appello]
D: (alborghetti) nella scorsa udienza il tribunale ha ritenuto di opporsi
all'istanza di questa difesa. Per le informazioni della difesa il teste non
ha partecipato a attivita' di indagini giudiziarie. Non voglio espormi ai
commenti sulle mie dotte esposizione... ma il codice descrive le attivita'
di PG e il teste non ha effettuato nessuna di queste attivita' [...]
Chiedo quindi che al teste venga posta questa domanda preliminarmente.
Poi il pm parlava di foto segnaletica, ma B. non e' mai stato sottoposto a foto
segnaletica, ma sono le foto dei documenti del B. Questa trasmissione della foto
puo' essere attivita' di PG, ma non lo e' quando il teste ha effettuato un
identificazione su foto e video inviati dalla procura di Genova.
Quindi rinnovo l'istanza per questa domanda preliminare.
A: (canepa) mi sembra che non ci sia nulla da dire, il tribunale ha gia' risolta
la questione. Quando il teste si siedera' gli verra' chiesto.
SINTESI XLIII UDIENZA - PROCESSO AI 25
Oggi 43esima udienza del processo ai 25. In aula due carabinieri si giustificano e non si presentano, mentre sono presenti due agenti della DIGOS di Padova e di Roma. Udienza evidentemente dedicata ai riconoscimenti, unica vera chiave senza ritorno del processo.
Finesso riconosce uno degli imputati (B.) come uno degli esponenti di spicco del cso pedro di padova. non pone dubbi e anzi ci tiene a sottolineare come il soggetto sia conosciuto bene a padova e pluridenunciato (guarda caso tutte le denuncie sono posteriori al 2001!!). Diciamo che Finesso non mostra tanto timore dei rapporti di forza in terra veneta: sara' la vittoria delle destre alla Regione ? O forza la voglia di forzare alcuni passaggi. Cmq un degno bastardo.
Catarci e' in servizio a Roma dal 1998. A genova non si sa neanche se ci fosse. Ma riconosce il soggetto T. avvicinandosi durante una manifestazione e origliando i discorsi che fa con una ragazza, dove ammetterebbe di essere stato in piazza Alimonda. Diciamo che il metodo di indagine e' abbastanza congruo all'aspetto e alla tenuta del digotto, che sembra una copia coatta e bionda del mitico "Er Monnezza". Fortunatamente non e' altrettanto spigliato e si fa mettere in croce sia da difesa che da accusa, riuscendo a far passare l'impressione che il soggetto giusto per il riconoscimento di T. non sia lui.
Il Tribunale di Genova ha oggi accolto la richiesta, presentata dagli avvocati della difesa di 25 manifestanti, di rinviare al 5 aprile l'udienza.
La difesa ha richiesto il rinvio a causa del sequestro (ordinato dalla Procura di Genova ed eseguito la scorsa settimana dalla Digos) dei computer portatili appartenenti a due consulenti tecnici della difesa, che sono dunque impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. Ne consegue una disparita' tra difesa e accusa, che il giudice Devoto ha riconosciuto, accettando l'istanza difensiva.
Singolare che in aula al posto del PM Canciani ci fosse il vice procuratore capo Pellegrino, che ha tentato invano di convincere il Tribunale che il sequestro sarebbe paragonabile a un furto, a una caduta fortuita, alla perdita dei dati per ragioni tecniche. E che in ogni caso, la presenza dei consulenti e dei loro computer non sarebbe stata fondamentale per l'udienza.
La Corte ha invece deciso di accordare il rinvio richiesto dalla difesa - riconoscendo che il sequestro ordinato dalla Procura genovese ha danneggiato la capacità del collegio difensivo di svolgere il suo compito in condizioni di parità rispetto all'accusa, così come prevede la legge.
Il comunicato stampa di Supportolegale
La trascrizione dell'udienza
Quarantaduesima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova.
Udienza decisamente politica e poco tecnica, quella di stamattina nel Tribunale di Genova.
La difesa, nel processo a carico di 25 manifestanti per i fatti del G8 nel 2001, ha infatti richiesto il rinvio dell'udienza, a seguito del sequestro, effettuato la settimana scorsa, di due computer portatili appartenenti a due consulenti tecnici della difesa, impossibilitati - per questo motivo – a svolgere il proprio lavoro.
L'istanza difensiva, fondata sull'impossibilità di proseguire il processo in una situazione di disparità tra difesa e accusa, è stata accolta dai giudici, che hanno concordato con la difesa il rinvio, fissato al 5 aprile prossimo.
L'inizio della mattinata sembrava favorevole ai PM: in aula infatti
accanto alla Canepa c'era il vice procuratore capo Pellegrino; una presenza
piuttosto pesante, dopo i fatti della settimana scorsa (fu Pellegrino a ordinare il sequestro).
La quarantaduesima udienza del processo ai 25 per devastazione e saccheggio e' la prima udienza dopo il sequestro dei laptop di due consulenti che stavano assistendo al processo farsa contro orlando e milo, il primo dei due condannato mercoledi' 16 marzo (ormai ufficialmente giornata da esentare dal calendario) a 3 anni e 8 mesi per aver cacciato da un treno due nazisti confessi: un sequestro che chiunque anche non si diletti con fette di prosciutto tra zigomi e arcata sopraccigliare non puo' non leggere come una intimidazione pura e semplice, all'interno di un clima sempre piu' teso intorno al tribunale di genova.
L'udienza si apre con una richiesta di rinvio da parte delle difese, sulla base dell'assenza di materiali contenuti nei pc sequestrati dagli stessi pm (che erano l'accusa sia nel processo a orlando e milo che nei 25). Le prime battute della difesa non insinuano altro ceh non una mera questione tecnica.
A questa richiesta la procura risponde giocandosi in aula la sostituzione di Canciani con il procuratore aggiunto Pellegrino (firmatario dell'ordine di sequestro), che prende parola nel processo con tutto il peso della sua autorevolezza come vice capo della procura di genova. Pellegrino sostiene di non capire perche' la difesa si avvalga costantemente di consulenti e non solo in sede peritale, sottolineando sia la sua scarsa conoscenza di come si svolgano le udienze sia la sua volonta' di portare a casa un risultato politico: "cortesia vuole che non ci opponiamo a una richiesta di rinvio, dopodiche' la sua formulazione ci costringe ad opporci".
Martedi' 22 marzo 2005 - xlii udienza
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[ P=tribunale, R=teste, A=accusa, D=difesa,C=parti civili]
P: [fa l'appello]
P: preliminarmente, vedo che e' stata depositata, per fax ieri, una istanza di rinvio a firma avvocato D'Agostino, la illustra un attimo ?
D: (Alborghetti) la collega ha illustrato nell'istanza il problema. L'avvocato D'Agostino ha nominato consulente il signor X
P: quando ? Perche' nella lista non c'e'
D: mi fa una domanda difficile
A: (canepa) possiamo vedere l'istanza di rinvio ?
D: prego
D: francamente non sono in grado di rispondere.... non ho idea... perche' la collega...
[ un po' di confusione in aula ]
D: Dovrebbe essere l'udienza dell'11 gennaio...
[...]
P: per le trascrizioni della questura ?
D: si esatto
[ non e' esatto purtroppo non c'e' stata la lucidita' di far notare che la nomina era una nomina ad ampio spettro ]
[...]
P: ha altro da aggiungere ?
D: credo che sia evidente il dato dell'insostuitibilita' in questo momento dell'utilizzo del mezzo tecnico per il controesame del teste.
Genova, 15 marzo 2005
Nicola Mirante, tenente dei CCIR: "Guerra e ordine pubblico: e' uguale''.
Quarantunesima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova
Quaratunesima udienza apparentemente interlocutoria, ma non priva di elementi rilevanti.
ll primo teste della mattina e' Buonaventura Manzi, un funzionario digos di Pavia cui e' richiesta l'identificazione di uno degli imputati del processo.
In realta' lo conosce solo di vista, ma lo associa a un nome grazie a una identificazione effettuata da una pattuglia a conclusione di un presidio a pavia. I dati dell'identificazione, cosi' come tutto il resto, vengono poi inviati alla procura genovese.
Il secondo teste e' Cristiano Spadano, comandante del V plotone del Tuscania, impiegato durante le giornate genovesi, con venti carabinieri a propria disposizione.
Spadano non ha mai fatto una relazione di servizio, ma qualcuno firmo' per lui, poiche' non presente, oltre a non riconoscersi nei video presentati dall'accusa.
Martedi' 15 marzo 2005. 41esima udienza del processo a 25 attivisti e attiviste
per devastazione e saccheggio.
Il piatto parrebbe abbastanza ricco con la presenza di due degli ufficiali che
comandavano il battaglione sicilia in piazza alimonda (il reparto di placanica
per intendersi), e di diversi digos e sbirretti di varia natura che dovrebbero
riconoscere alcuni degli imputati.
Molti testi pero' non si presentano, e rimaniamo con un Manzi (digos pavia),
Sparano (uno dei capi plotone del Tuscania) e Mirante (comandante del
xii battaglione Sicilia).
Manzi va via abbastanza rapidamente, riconoscendo l.f. che conosce solo di
vista, ma che associa a un nome grazie alla solerte azione di una pattuglia a
conclusione di un presidio a pavia. I dati dell'identificazione, cosi' come
tutto il resto vengono poi inviati alla procura genovese, con buona pace di
tutt*.
Sparano non ci racconta nulla di nuovo rispetto ai precedenti ufficiali del
tuscania. Unica nota di colore ce la regala la procura che si mette a sclerare
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa ; R = teste]
P: [fa l'appello]
[ entra Bonaventura Manzi ]
R: [fa il giuramento]
P: il suo nome
R: Manzi Bonaventura
D: (taddei) la collega tartarini chiedeva di sentire il teste dopo, dato che
sara' impegnato in un riconoscimento che potrebbe interessare un suo cliente.
A: (canepa) e' solo un riconoscimento di un cartellino.
D: ...
P: continuiamo
A: (canciani) dove presta servizio?
R: alla digos di pavia
A: da molto tempo ?
R: dal 1987
A: e alla digos e' sempre dall'87 ?
R: si
A: con riferimento ai fatti che si sono veriticati all'epoca a lei fu richiesta
una qualche attivita' da parte della digos di genova ?
R: si. ci fu chiesto di riconoscere alcunio individui di pavia.
A: lei riconobbe qualcuno ?
R: si una persona che poi riusci' a riconoscere due settimane dopo.
A: chi ?
R: l.f.
A: e lo conosceva gia'?
R: di vista si'. ma poi ho avuto modo di riconoscerla in occasione di una
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa ; R = teste]
P: [fa l'appello]
D: (tambuscio) deposito certificato medico
P: si finisco l'appello e poi discutiamo un attimo
[...]
P: allora lei deposita il certificato e dichiara che a tuttoggi e' degente ?
D: si
P: non sa quando sara'....
D: non ho idea di quando sara' in condizioni di essere dimesso. posso dire che
e' stata un'emergenza improvvisa... l'ho saputo sabato. oggi chiedo rinvio, ma
non intendo chiedere ulteriori rinvii se la situazoine si prolunga.
A: (canepa) il pm si rimette
P: il tribunale preso atto dell'impedimento legittimo di fxxxxx, dispone
chiedersi all'ospedale galliera copia della diagnosi di ingresso redatta dal
presumbile [...]
P: a questo punto per l'udienza prossima per la posizione fiandra si fa. il pm
conferma i teste?
D: (de danielis) c'e' un'istanza. uno dei teste riguarda direttamente un
assistito dell'avvocato alborghetti. vorrebbe interrogarlo direttamente, per cui
Trentanovesima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova
Le udienze, anche brevi come quella odierna, forniscono sempre spunti di
riflessione interessanti, sia tecnicamente in relazione al processo, sia in
generale sulle metodologie e le "sperimentazioni" che le forze dell'ordine
hanno effettuato durante le giornate del G8.
Oggi in aula due testi appartenenti al Tuscania -il reggimento di para'
specializzato in azioni di guerra - presente a Genova come ''riserva di
emergenza'':
Decisamente interessante la deposizione del secondo teste della mattinata, il maggiore Frassinetto,
responsabile della sala operativa dei carabinieri, presso la caserma di San Giuliano.
Frassinetto - il cui ruolo era quello di disporre gli uomini delle CCIR
(contingenti di contenimento intervento risolutivo dei carabinieri) - espone
nel dettaglio la catena di comando: la questura comunicava le informazioni
all'ufficiale in sala crisi, da li', via telefono, alla centrale operativa
Martedi' 01 marzo 2005
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa ; R = teste]
P: [fa l'appello]
[ entra Odierna Viti luigi ]
R: [fa il giuramento]
P: il suo nome
R: Luigi Odierna Viti
A: (canepa) vuole riferire della sua attivita' durante i giorni del 20 e 21
luglio del 2001. Ha con se' le relazioni di servizio ? Vuole che gliele forniamo
per consultazione ?
R: se fosse possibile, grazie.
D: (taddei) quale relazione viene mostrata al teste ?
A: entrambe
R: io ero comandante del quarto plotone del battaglione tuscania. alle ore 9 del
20 ci siamo attestati in localita' fiera.
A: aveva degli uomini ?
R: comandavo un plotone di 20 uomini
A: e da chi prendeva ordini ?
R: dal comandante della compagnia, allora cap. guido ruggeri e dal comandante
del reggimento che era il colonnello guido d'angelo.
A: quindi alle 9?
R: ci siamo portati alla fiera nel padiglione 6 in attesa di disposizioni. Dopo
un periodo di attesa, alle 13.05 c'e' stata una chiamata di emergenza dove ci
Martedi' 01 marzo 2005
Udienza breve ma molto interessante la numero 39. In aula il capitano Odierna Viti, giovanotto bene con l'aria da ufficiale di carriera dei tempi che furono, che ai tempi del g8 comandava il 4 plotone del contingente del tuscania presente a genova, sotto le dirette dipendenze del colonnello Leso, tristemente noto per le sue manie da legionario e non solo (si veda pillola rossa).
Il giovane Viti si ricorda molto bene i dettagli operativi e gli attacchi subiti dal suo plotone, fin nel minimo dettaglio, addirittura gli orari, ma purtroppo non ricorda nulla di quanto chiestogli dalla difesa, la catena di comando, le forme di comunicazione, e via dicendo. Viene il sospetto di una lieve reticenza.
Non dice nulla di granche' nuovo ne' di particolarmente scottante, e certamente scompare di fronte alla deposizione del seconde teste, molto piu' succosa di informazioni interessanti.
verso le 10.30 entra in aula il maggiore Frassinetto, indicato dai precedenti testi del Tuscania (il reggimento di para' specializzato in azioni di guerra presente a genova come "riserva di emergenza) come il responsabile della sala operativa dei carabinieri.
|